
Alberto Tomba su Sinner: "Ogni tanto ci sentiamo, ci voleva uno come lui per lo sport italiano" - Dichiarazione rilasciata a Cortina d'Ampezzo - (Credit: www.oasport.it)
Alberto Tomba, uno degli sportivi italiani più carismatici e di successo di sempre, ha condiviso le sue riflessioni in un’intervista a Repubblica, toccando vari aspetti della sua storica carriera e la sua connessione con il giovane tennista Jannik Sinner. Con 50 vittorie in Coppa del Mondo e cinque medaglie olimpiche, Tomba resta un’icona dello sport italiano, e il suo punto di vista offre uno sguardo interessante sull’evoluzione dello sport nel nostro paese. Questa conversazione non solo mette in luce i ricordi del passato ma riflette anche un’ottimistica visione per il futuro degli atleti italiani.
Il legame tra Alberto Tomba e Jannik Sinner
Durante l’intervista, Tomba ha parlato con affetto del giovane Sinner, facendo riferimento a un rapporto che va oltre le generazioni e i diversi sport che rappresentano. “Ogni tanto ci sentiamo, in fondo lui è un ex sciatore,” ha rivelato il bolognese. Questa frase indica non solo una connessione personale, ma anche una sorta di empatia tra due atleti che, seppur in discipline diverse, hanno affrontato sfide simili.
Tomba ha espresso la sua ammirazione per il talento e il potenziale di Jannik, sottolineando che ha sempre sognato un atleta di quel calibro. “Ho sognato anni fa che sarebbe arrivato qualcuno in grado di diventare il numero uno del mondo, ed ecco qua Jannik,” ha affermato Tomba. Questo commento mette in evidenza la fiducia che Tomba ripone in Sinner, soprattutto in un anno che ha visto l’Italia brillare in numerosi eventi sportivi, fra cui le Olimpiadi e Paralimpiadi, con i successi di Sinner che sono stati definiti “qualcosa di inavvicinabile.”
Differenze e similitudini tra epoche e sport
Tomba ha anche analizzato le differenze tra lui e Sinner, notando che sono divisi da “epoche lontane” e praticano sport molto diversi. Nonostante ciò, entrambi hanno affrontato la pressione di alti livelli di prestazione. Tomba ha sottolineato che il tennis richiede una precisione e un’assenza di errori simili a quelle che gli scialpinisti devono mantenere. “Lui ha lasciato lo sci perché non si può sbagliare e commettere un singolo errore,” ha spiegato Tomba.
Un aspetto affascinante di questa riflessione è la convinzione di Tomba che, sotto alcuni aspetti, i loro ruoli potrebbero essere stati invertiti: “Potevo fare il tennista, avevo il campo nel parco di casa, e lui lo sciatore.” Questa dichiarazione enfatizza la passione condivisa per lo sport e la dedizione necessaria per raggiungere l’apice delle rispettive discipline, mostrando che la base del successo è la stessa, indipendentemente dalla specializzazione.
Il trionfo dell’Italia in Coppa Davis
Non poteva mancare una discussione sul recente successo dell’Italia nella Coppa Davis. Tomba ha commentato il trionfo della squadra italiana a Malaga, sottolineando che la zona porta fortuna agli sportivi italiani. Ricordando i tempi in cui stesso conquistò l’oro ai Mondiali del 1996, ha detto: “Quella parte della Spagna porta fortuna, si atterra a Malaga per salire verso Sierra Nevada dove ho vinto due ori.” Queste parole non solo evocano nostalgia, ma collegano anche le esperienze passate con il presente, rivelando il potere duraturo delle performance sportive italiane.
Il richiamo alla storia sportiva e alla resilienza degli atleti italiani sottolinea un filo conduttore che unisce generazioni, creando un’atmosfera di grande speranza per il futuro dello sport in Italia. Con campioni come Sinner emergenti nel panorama sportivo, e le celebrazioni dei successi passati come quelle di Tomba, l’Italia si prepara a continuare il suo cammino di straordinari risultati sportivi.