
Arbitri in tumulto: Trentalange punta alla presidenza. - (Credit: www.repubblica.it)
Un evento senza precedenti sta scuotendo il mondo del calcio italiano: il 14 dicembre i membri dell’Associazione Italiana Arbitri si troveranno alle urne per un rinnovo atteso. In un clima di tensione e confusione, il bisogno di una nuova direzione è evidente. L’AIA ha subito un colpo significativo, con il 2% di giustizia arbitrale mancante, a cui si aggiungono gravi accuse nei confronti di figure chiave come Rocchi e Orsato, sottoposti a indagine per presunta evasione fiscale, riportato da Repubblica. Accuse pesanti, anche in relazione ad arbitrati e spese illecite. La situazione attuale dei direttori di gara è precaria: tra lotte interne, critiche alla Var e una sensazione di vulnerabilità tra gli arbitri, è chiaro che c’è bisogno di una guida ferrea per ristabilire l’ordine.
Alfredo Trentalange, già presidente dell’AIA, decide di rimettersi in gioco dopo un periodo turbolento. Eletto nel febbraio 2021 e costretto a dimettersi nel dicembre 2022 a causa dello scandalo D’Onofrio, Trentalange ha dimostrato finora grande determinazione. Le sue dimissioni, un atto che in Italia non è molto di moda, hanno commosso e stupito. Le sue dichiarazioni dopo l’indagine a suo carico, che lo ha visto innocente, parlano di un uomo forte e capace di affrontare le ingiustizie, o perlomeno così sembra. Con un nuovo slancio, Trentalange punta alla Presidenza, nel frattempo ha ricostruito attorno a sé un gruppo di alleati pronti a sostenerlo mentre il suo avversario, Antonio Zappi, ex arbitro e adesso esperto di consulenze tributarie, presenta una squadra con idee diverse ma altrettanto di valore.
antonio zappi: una nuova visione
Antonio Zappi, classe 64, è l’anti-Trentalange. Anch’egli ex arbitro, ha vissuto nel mondo della giustizia sportiva da una prospettiva differente. La sua carriera attuale nel settore della formazione fiscale lo rende un candidato da non sottovalutare, con un approccio innovativo e professionale. Zappi vuole portare una ventata di freschezza nell’AIA, e il suo motto è il fair play. Questa avrebbe dovuto essere la filosofia di chi arbitra, e lui promuove l’idea di una riforma radicale, per tentare di sanare una situazione in cui anche l’arbitro sembra un’anima in pena.
sport per la legalità: un’iniziativa di grande valore
Un aspetto cruciale del contesto sportivo attuale è sicuramente il progetto “Sport per la Legalità”, lanciato per dare un’opportunità ai giovani in difficoltà alle prese con il problema della dispersione scolastica. Presentato a Roma nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, il progetto creato nel 2019 ha preso piede in Lombardia in collaborazione con le Fiamme Gialle. Le istituzioni, pubbliche e non, si sono unite per fornire a ragazzi provenienti da contesti complessi un’alternativa valida al disagio giovanile. Il ministro Andrea Abodi ha parlato della sinergia tra sport e legalità come un fatto educativo fondamentale, un aspetto chiave per il futuro della società. Durante l’evento, il generale Vincenzo Parrinello ha condiviso un messaggio toccante scritto dai ragazzi coinvolti, evidenziando come inizialmente avessero paura ma, grazie alla pazienza degli istruttori tra cui i membri delle forze dell’ordine, siano riusciti a formare una comunità solida.
Nelle prossime settimane, l’attenzione resterà alta sugli sviluppi della situazione arbitrale, mentre l’AIA cerca la sua nuova leadership in un panorama complesso, in cui le associazioni sportive e le istituzioni lavorano insieme per un futuro migliore.