Il mercato delle auto a metano in Italia ha subito una brusca frenata, con dati di vendita che parlano chiaro: nel mese di novembre 2024 non si è registrata alcuna immatricolazione di veicoli alimentati a gas naturale. Questo declino non è un evento isolato, ma il risultato di una serie di mutamenti economici, normativi e sociali. La transizione verso veicoli più sostenibili, unita a fluttuazioni importanti nei prezzi dell’energia, ha portato a un abbandono definitivo da parte dei produttori di auto a questo tipo di carburante.
L’evoluzione delle vendite di auto a metano
Negli ultimi dieci anni, il mercato delle auto a metano ha vissuto alti e bassi, ma i recenti dati evidenziano un precipitare della situazione. Un’analisi storica mostra che nel 2014 le auto a metano rappresentavano il 5,42% delle immatricolazioni, ma oggi siamo arrivati a un tragico zero. Questo declino è direttamente legato a scelte strategiche adottate dalle principali case automobilistiche e dai cambiamenti nel panorama delle normative europee.
Le case automobilistiche non hanno più puntato su questo carburante considerato alternativo e, di conseguenza, le linee di produzione di modelli a metano sono state dismesse. Per un consumatore, l’assenza di nuove proposte sul mercato equivale a una mancanza di fiducia nel prodotto, creando un circolo vizioso che ha portato alla lenta ma inesorabile estinzione di questa tecnologia.
Impatti della pandemia e delle normative europee
Il 2020 ha segnato un punto di svolta per l’industria automotive, quando la pandemia di Covid-19 ha imposto sfide senza precedenti. In questo contesto, l’Unione Europea ha accelerato la propria agenda verso la sostenibilità, pianificando il divieto di vendita di auto a combustione interna entro il 2035. Questa decisione ha spinto molti produttori, in particolare Volkswagen e Stellantis, a concentrare le proprie risorse verso lo sviluppo di auto elettriche. La transizione ha comportato un evidente disinteresse nei confronti delle auto a metano, che non rispondevano più ai nuovi standard di sostenibilità.
La situazione ha reso chiaro che l’auto a metano non aveva futuro in un contesto normativo che privilegiava soluzioni più ecologiche e meno inquinanti. Per le case automobilistiche, scommettere su un carburante che sembrava sempre più alla deriva non era più sostenibile, contribuendo così al crollo delle immatricolazioni.
Crisi energetica e fluttuazione dei prezzi
L’emergenza energetica del 2022, scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, ha ulteriormente compromesso il futuro delle auto a metano in Italia. I prezzi del metano hanno conosciuto un’impennata straordinaria, superando in alcuni casi i 5 euro per chilogrammo. La crisi ha messo in difficoltà i quasi 1.500 distributori di metano attivi in Italia, creando incertezza tra i consumatori.
In un contesto di prezzo elevato del metano, molti automobilisti hanno optato per i carburanti tradizionali, tornando a considerare le auto a benzina come una scelta più conveniente. Anche se i costi del metano sono tornati a valori più ragionevoli, come 1,32 euro/kg a settembre 2024, la fiducia nel carburante ha subito un duro colpo. I consumatori hanno fatto fatica a dimenticare i picchi di prezzo e, complice l’assenza di nuovi modelli, il mercato delle auto a metano ha continuato a impoverirsi fino a raggiungere la sua attuale condizione di stagnazione.
L’assenza di prodotto e futuro incerto
Con l’assenza di nuovi modelli di auto a metano sui listini italiani, gli ultimi dati di mercato parlano chiaro: la fine di questa categoria di veicoli è ormai scritta. La mancanza di interesse da parte dei produttori e la crescente consapevolezza della necessità di tecnologie più pulite ha reso le auto a metano un capitolo chiuso nella storia dell’automotive.
Mentre il mondo si orienta sempre di più verso soluzioni sostenibili come i veicoli elettrici, lo smantellamento del mercato delle auto a metano sembra inevitabile. Questo sviluppo pone interrogativi su come e se il metano possa trovare una nuova collocazione in un futuro dominato dall’elettrico. La liquidazione di questo segmento di mercato è un chiaro indicativo dei cambiamenti in corso nell’industria automobilistica, con effetti diretti sia sui consumatori che sui produttori.