buffon: “Non sento la mancanza del calcio. Pochi come me. La Juve? Come andare su Marte” – Intervista a Gianluigi Buffon su Sky Sport

Gianluigi Buffon presenta il suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi” a Roma, riflettendo sulle emozioni del calcio e sulla sua carriera costellata di successi e sfide personali.
buffon: "Non sento la mancanza del calcio. Pochi come me. La Juve? Come andare su Marte" - Intervista a Gianluigi Buffon su Sky Sport - (Credit: www.gazzetta.it)

L’ex portiere della Nazionale italiana, Gianluigi Buffon, ha recentemente presentato il suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi” presso la libreria Spazio Sette a Roma. Questa presentazione ha offerto l’occasione di esplorare non solo i temi centrali del suo scritto, bensì anche alcuni dei momenti più significativi della sua carriera, che lo hanno reso uno dei più grandi portieri nella storia del calcio.

Le emozioni nel calcio e la vita oltre il campo

Durante la presentazione, Buffon ha aperto il suo cuore riguardo ai sentimenti che ha vissuto nei suoi anni da calciatore. “Non sento la mancanza del calcio. Le emozioni che ho provato sul campo sono uniche e irripetibili.” Queste parole racchiudono un percorso di vita profondo, dove i momenti di gioia e di difficoltà si intrecciano in un’esistenza dedicata al calcio. La questione della nostalgia è stata affrontata con sincerità, evidenziando come la sua carriera sia stata segnata da eventi che hanno lasciato un segno indelebile. Rimarcando sulla responsabilità che accompagnava ogni partita, Buffon ha sottolineato il fatto che le emozioni provate da un portiere spesso differiscono da quelle dei giocatori di movimento, enfatizzando un ruolo che richiede una particolare predisposizione psicologica.

Il portiere: un ruolo unico e complesso

Buffon ha anche riflettuto sul volto del portiere, un ruolo che non viene sempre compreso in tutte le sue complessità. “Devi avere doti particolari e un carattere preciso; ci vuole un certo tipo di spirito masochista, perché è il portiere che deve difendere, senza mai avere la possibilità di segnare.” Un’affermazione che fa riflettere su come la figura del portiere resti centrale nel gioco, ma anche spesso invisibile, in quanto raramente trova la gloria, a meno di interventi decisivi. La sua esperienza in porta lo ha portato a comprendere che, per eccellere, è necessario un mix di altruismo e una determinata dose di follia. Dal momento che la pressione è enorme e il rischio di errori è sempre presente, deve esserci anche una buona dose di resilienza per affrontare le critiche e le sfide dell’ambiente calcistico.

Una carriera tra errori e successi

La carriera di Buffon è stata costellata da alti e bassi, e lui stesso ha riconosciuto come gli errori abbiano giocato un ruolo cruciale nel suo sviluppo personale e professionale. “Ho commesso molti errori, ma sono stati essenziali per crescere. A volte le critiche, giuste o ingiuste, ti colpiscono, e solo affrontando queste sfide si diventa più forti.” Dentro il suo libro, il concetto di “cadere e rialzarsi” viene esplorato come una metafora della vita, dove ogni caduta è vista come un’opportunità di apprendimento. Buffon ha condiviso che, anche quando la pressione sembra schiacciante, ogni occasione di rialzarsi rende le persone migliori e più consapevoli delle loro capacità.

Ricordi e aneddoti della Juventus

Parlando della sua esperienza alla Juventus, Buffon ha rivelato alcune delle offerte che ricevette durante la sua carriera. “Avevo proposte sia dalla Roma che dal Barcellona, ma la Juventus è stata una scelta di cuore.” Ricorda il suo arrivo a Torino come un grande cambiamento, paragonato a “lasciare la Terra e atterrare su Marte.” Non mancano gli aneddoti sui momenti difficili, come i due settimi posti che segnarono anni di crisi per il club, che furono superati solo grazie all’arrivo di Antonio Conte, l’allenatore che ha ridato entusiasmo e motivazione alla squadra. Buffon ha enfatizzato che, senza il contributo di Conte, probabilmente non avrebbero mai raggiunto il successo che hanno ottenuto.

Legami speciali con i compagni di squadra

Buffon ha anche condiviso alcuni ricordi affettuosi sui suoi ex compagni di squadra, citando nomi molto amati come Tevez, Dani Alves e Thuram. Ha evidenziato come ognuno di loro portasse un’anima speciale nello spogliatoio e l’importanza delle relazioni costruite durante gli anni. Riguardo a Cristiano Ronaldo, ha notato come la sua notorietà fosse enorme, ma anche come dietro la grandezza ci sia una fragilità umana, un aspetto che lui ha avuto modo di riconoscere in privato. Questi legami rivelano non soltanto l’aspetto professionale del calcio, ma anche quello umano, dove le esperienze condivise diventano memorabili.

Riflessioni su allenatori e personalità legate al calcio

Buffon ha parlato anche di Maurizio Sarri, sottolineando la sua competenza e la scelta di puntare su un certo tipo di calcio. Tuttavia, ha notato che gli allenatori esperti talvolta possono avere difficoltà a gestire un gruppo di giocatori con profili differenti. “A un certo punto, Sarri ha capito che per vincere doveva trovare un compromesso, e io lo vedo come un segno d’intelligenza.” La gestione delle dinamiche interne alla squadra è fondamentale per ottenere risultati, e Buffon ha chiaramente colto queste sfide dalla sua esperienza in campo.

Ricordi di Gianni Agnelli

Infine, un ricordo affettuoso va al grande Gianni Agnelli, che ha sempre suscitato un profondo rispetto. Buffon ha raccontato divertenti episodi, tra cui una sua telefonata alle cinque del mattino riguardo a un rigore parato molti mesi prima. Agnelli incarnava un fascino e una curiosità che rimarranno impressi nella memoria di chi ha avuto il privilegio di lavorare al suo fianco. Un ricordo che rappresenta non solo la sua grandiosità come figura del calcio, ma anche l’aspetto più umano e amichevole di un’icona del nostro tempo.