Il 15 dicembre del 1974 rappresenta una data significativa per il tennis italiano, poiché il team azzurro ha conquistato la King’s Cup a Ancona, un trofeo che mette in competizione le nazioni europee. Questo prestigioso evento, che riprende le dinamiche della Coppa Davis, si svolgeva durante i mesi invernali, quando le possibilità di competizione nel continente erano limitate. La vittoria di quel giorno non solo ha aggiunto un nuovo trofeo alla bacheca sportiva italiana, ma ha anche segnato l’inizio dell’era di grandi successi per la squadra azzurra, che avrebbe continuato a brillare nel panorama tennistico internazionale.
Un ritorno trionfale ad Ancona
Il torneo si è svolto ad Ancona, un comune marchigiano che ha già visto il trionfo italiano nel 1971. Durante quell’edizione, la squadra composta da Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli aveva avuto la meglio sui cechi e sugli spagnoli, portando a casa la prima King’s Cup. Tre anni dopo, l’italia si è ritrovata di nuovo sul campo, desiderosa di bissare il successo. I “Fantastici Quattro”, come vennero soprannominati la squadra che si è formata attorno a Panatta, Bertolucci e Zugarelli, si stavano preparando per una nuova avventura, capitanati da Fausto Gardini.
In questo contesto, è importante sottolineare il ruolo svolto dall’avvocato Michele Brunetti, allora presidente del Comitato regionale Marche. Brunetti è stato determinante per il riporto della fase finale del torneo ad Ancona, concedendo all’italia un vantaggio significativo essendo il paese ospitante. All’epoca, erano molti gli appassionati di tennis che attendevano con ansia questo evento, mirando a una vittoria che avrebbe risollevato l’orgoglio nazionale nel contesto sportivo internazionale.
Il cammino verso la finale
La semifinale per l’italia si è svolta contro l’Ungheria, ma le speranze iniziali sono state messe a rischio quando Panatta è stato battuto da Balasz Taroczy. Questa sconfitta in due set sembrava annunciare la debacle del team azzurro, ma Zugarelli ha saputo riprendersi e ha pareggiato le sorti del match, superando Robert Machan. Così, la tensione è aumentata in vista del decisivo match di doppio, dove gli azzurri si sono trovati a dover fronteggiare un inizio difficile.
Le giocate di Bertolucci insieme a Panatta hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso, visto che stavano perdendo per 2 set a 1. Tuttavia, la determinazione e la resistenza della coppia sono state fervidamente premiate, con una rimonta che ha portato a una vittoria per 4-6, 6-4, 4-6, 6-4, 6-3. Questa vittoria ha aperto le porte della finale contro la Svezia, dove gli italiani avrebbero trovato una squadra priva del suo leader, Bjorn Borg, e quindi più vulnerabile.
La finale contro la Svezia: un dominio totale
La finale del 1974 ha visto l’italia opposta alla Svezia, che schierava Rolf Norberg e Tenny Svensson, ma senza il comparabile Borg non hanno potuto fornire una vera sfida. Durante il torneo, gli italiani si sono mostrati in ottima forma, prevalendo in tutte e tre le partite. Panatta, Bertolucci e Zugarelli hanno dimostrato grande abilità e coordinazione, non lasciando scampo agli avversari.
Quella storica finale non solo ha consacrato il talento degli atleti azzurri, ma ha anche riacceso la passione per il tennis in italia e ha aperto la strada a futuri successi, culminando nel trionfo del 1976 alla Coppa Davis. I festeggiamenti per la King’s Cup hanno affermato l’italia come una delle potenze emergenti nel tennis mondiale, un’opportunità che ha dato il via a una rivalità di showcase nel circuito tennistico degli anni successivi.
In definitiva, il 15 dicembre 1974 ha segnato una pietra miliare nella storia del tennis italiano, con la vittoria di Ancona che ha messo in luce non solo il talento degli atleti, ma anche l’impatto di una comunità che crede nel potere dello sport.