Codice della strada: droga, test tossicologici a Roma su autisti pubblici

Il nuovo Codice della strada introduce procedure più rigorose per il controllo delle sostanze psicoattive alla guida, mirate a migliorare la sicurezza stradale e ridurre i comportamenti a rischio.
Codice della strada: droga, test tossicologici a Roma su autisti pubblici - (Credit: www.gazzetta.it)

La recente revisione del Codice della strada ha introdotto importanti modifiche per migliorare la sicurezza stradale in relazione all’uso di sostanze psicoattive. A partire dal 14 dicembre, nuove procedure sono state implementate per verificare se un conducente abbia assunto sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di ridurre i comportamenti a rischio e di garantire una guida più sicura sulle strade italiane. Questa riforma non solo chiarisce le modalità di accertamento, ma cambia anche il modo in cui vengono considerati i casi di positività.

Le novità nella rilevazione delle sostanze stupefacenti

Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, l’assenza della dicitura “in stato di alterazione psico-fisica” rappresenta un cambiamento significativo. Questo implica che un conducente potrà essere perseguito solo se si dimostra che l’uso di droghe ha avuto un’influenza effettiva sul suo comportamento alla guida. Per giungere alla verifica, gli agenti dovranno prima condurre controlli non invasivi, i quali richiederanno azioni semplici ma efficaci da parte del conducente, come mantenere l’equilibrio e seguire alcune istruzioni. Solo in presenza di sospetti fondati, si procederà ai test tossicologici che non si limiteranno più ai soli campioni di mucosa. Infatti, sarà possibile prelevare anche fluidi orali come la saliva, una novità che potrebbe accelerare i tempi di risposta riguardo alla presenza di sostanze stupefacenti.

Danilo De Gregorio, professore di Farmacologia, sottolinea che i test tossicologici si basano su vari campioni biologici in grado di rivelare sostanze o i loro metaboliti. Le analisi più comuni in situazioni di controllo stradale riguardano principalmente la saliva e analisi del sangue, oltre ai campioni di urine e capelli. Tuttavia, ciascuna tipologia di test ha mostrato diversi gradi di affidabilità e finestre temporali che non coincidono. I test rapidi possono fornire risultati immediati ma si limitano a rivelare l’uso recente di sostanze. Le analisi più approfondite, quelle su sangue e urine, offrono una visione più ampia sull’excursus dell’abuso di droga nel tempo.

L’affidabilità dei test e la questione dei falsi positivi

Sebbene i test tossicologici siano considerati generalmente affidabili, esiste sempre il rischio di falsi positivi. Questo può accadere a causa di particolari alimenti o farmaci comuni, come i semi di papavero che possono erroneamente indicare l’uso di oppiacei. Per questa ragione, è consuetudine confermare i risultati ottenuti sul campo con analisi di laboratorio più avanzate, come la spettrometria di massa.

È importante rilevare come per alcune sostanze, utilizzate sia in ambito terapeutico che ricreativo, i test possano restituire esiti positivi senza necessariamente suggerire una compromissione delle capacità di guida. Ad esempio, i farmaci per la narcolessia o per l’ADHD, che possono influire sul sistema nervoso, possono dare esito favorevole ai test tossicologici senza essere necessariamente correlati a una guida pericolosa. Viceversa, le benzodiazepine e gli antistaminici, entrambi associati ad effetti sedativi, sono tra i farmaci che possono danneggiare le capacità di un guidatore.

L’alcol tra i pericoli della guida

Quando si parla di sostanze che compromettono la guida, l’alcol risulta tra le più critiche e diffuse. La sua accessibilità ne aumenta l’uso, e i suoi effetti sono immediati, causando notevoli rallentamenti nei riflessi e nei tempi di reazione. Dalla recente analisi Istat emerge un dato preoccupante: nel 2023 l’8,5% degli incidenti stradali con lesioni è stato attribuito alla guida in stato di ebbrezza, rispetto al 3,2% riconducibile all’uso di droghe.

L’alcol, infine, può amplificare gli effetti di altre sostanze. Per esempio, la combinazione di alcol con cocaina provoca una sinergia di effetti che può condurre a comportamenti ancora più rischiosi, mentre l’associazione tra cannabis e alcol aggrava le alterazioni delle capacità motorie e del giudizio. Tali interazioni evidenziano la necessità di un approccio sempre più rigoroso e di misure preventive nella lotta contro la guida sotto l’influenza di sostanze.