
Con Valentino Rossi è finita: l'annuncio che scuote la MotoGP - Sport361.it (screen Youtube)
Valentino Rossi non è solo uno dei più grandi piloti della storia del motociclismo: è un’icona, un simbolo, un brand vivente.
Il suo palmarès parla da solo: 9 titoli mondiali, 199 podi, 89 vittorie e 54 pole position. Ma ciò che lo rende unico non sono solo i numeri, bensì la sua capacità di coinvolgere milioni di tifosi nel mondo, perché Valentino è stato, ed è ancora, una religione per chi vive le due ruote con passione. Cresciuto a Tavullia, dove oggi il limite di velocità è di 46 km/h in suo onore, Rossi ha costruito un impero: la VR46 Racing, una struttura che forma nuovi talenti e li porta fino alla MotoGP.
La sua carriera è stata costellata di rivalità leggendarie e vittorie memorabili, ma anche di momenti difficili e scelte controcorrente. Dall’infanzia sui go-kart al mancato passaggio in Formula 1, fino alla sua esperienza nei rally e nelle gare GT, Rossi ha sempre dimostrato di essere un amante della velocità in tutte le sue forme. Il suo soprannome, Il Dottore, è diventato un marchio globale, così come la sua storica amicizia con Uccio (in comune con Melandri), che lo accompagna da sempre. Eppure, dietro al sorriso e alla leggenda, c’è pur sempre l’uomo. Una persona ordinata, un po’ superstizioso, legata alle proprie radici ma capace anche di lasciare alle spalle amicizie importanti, secondo Marco Melandri.
Rivelazione Choc Rossi, Melandri: “Non ci sentiamo più”
L’amicizia tra Marco Melandri e Valentino Rossi, nata in gioventù e cresciuta tra piste e sogni condivisi, sembra ormai appartenere al passato. A confermarlo è lo stesso Melandri in un’intervista rilasciata al canale YouTube di Moto.it, in cui ha ripercorso i momenti salienti del loro rapporto. Eravamo molto amici da bambini – ha raccontato l’ex campione del mondo della 250cc – e lo siamo stati fino a che io non sono arrivato in MotoGP. Poi per forza di cose le strade si separano. Il distacco, però, non è mai stato realmente colmato: “Per qualche motivo non abbiamo mai più ripreso rapporti e quindi io faccio la mia strada e lui fa la sua”.

Non c’è rancore, ma neanche il desiderio di ricucire e Melandri ha sottolineato come il passaggio alla MotoGP abbia segnato uno spartiacque, anche per questioni professionali: “Lui stava per venire in Yamaha dove poi ha preso il mio posto… Dentro di me ho pensato: ‘Capisco gli interessi, ma fammi capire che devo guardarmi intorno, se siamo amici veramente’”. Un’amicizia forte, che condivideva persino le passioni musicali, e che si è lentamente spenta con l’evolversi delle rispettive carriere. Quello tra Melandri e Rossi è un triste esempio di quanto lo sport, a volte, possa allontanare anche i legami più autentici.