Duško Ivanović è un nome che risuona nel mondo del basket per il suo approccio rigoroso e a volte spietato. Non solo un ex giocatore, ma anche un impiegato pubblico con una forte vocazione politica, Ivanović è noto per la sua dedizione e il suo stile di allenamento estremo. Con una carriera che abbraccia vari club, è diventato il punto di riferimento per gli allenatori che mirano a portare la propria squadra al successo, spesso attraverso metodi che mettono a dura prova fisicamente e psicologicamente i giocatori. Da ora, la Virtus Bologna ha scelto di affidarsi alla sua guida per risollevare le sorti della squadra.
L’approccio allenatore: disciplina e immensa dedizione
La filosofia di allenamento di Ivanović è ben lontana dall’essere convenzionale. Con sessioni che possono durare fino a sei ore e mezza e senza concedere giorni di riposo, il suo metodo si concentra sulla creazione di un ambiente di lavoro dove la disciplina è al primo posto. Lo stesso Ivanović ha spesso sottolineato l’importanza di un atteggiamento di “tranquillità” durante gli allenamenti. Tuttavia, questa tranquillità si traduce raramente in momenti di relax per i suoi assistenti e giocatori.
Un aspetto distintivo del suo stile è la quasi maniacale attenzione ai dettagli. Ivanović non esita a licenziare assistenti nel corso della stagione se percepisce che non condividono la sua visione. Questa sua rigida attitudine è stata una fonte di critiche e apprezzamenti, ma indubbiamente contribuisce a creare un’atmosfera di alta intensità e concentrazione. I giocatori vengono messi alla prova in vari modi, portati ai limiti delle loro capacità fisiche e mentali, con l’obiettivo finale di farli crescere e migliorare.
La sua metodologia di allenamento si basa sulla convinzione che il dolore e la difficoltà siano essenziali per il successo. Giocatori come Sergio Vidal e Ferran López, che hanno avuto l’opportunità di lavorare con Ivanović, confermano che le sue sessioni di allenamento superano di gran lunga ciò che era loro familiare; una vera e propria scuola di vita dove la resistenza è messa a dura prova e le emozioni giocano un ruolo fondamentale.
La reputazione di Duško Ivanović: tra leggende e realtà
Ivanović ha costruito una reputazione che è diventata mitologica nel panorama del basket europeo. Non ci sono mezze misure: chi gioca per lui sa che dovrà affrontare un percorso arduo. La sua presenza è descritta come una sorta di poltergeist, capace di lasciare un segno indelebile nei cuori e nelle menti dei suoi giocatori. La fama di Ivanović non si basa su voci e storie inventate, ma su esperienze vissute da chi ha avuto il privilegio di passare sotto la sua ala.
I racconti di giocatori che si sono sentiti al limite dell’esaurimento, di chi ha affrontato svenimenti o vomito durante le sessioni di allenamento, sono ormai parte del folklore di questo sport. Le urla di Ivanović riecheggiano in palestra mentre chiede sempre di più, spingendo i suoi assistiti a non accontentarsi mai e a superare i propri limiti. Non è quindi sorprendente che le parole di Sergio Vidal siano diventate famose: “Duško non era così duro come diceva. Era peggio.”
In ogni angolo della sua carriera, Ivanović non si è mai discostato dal suo modo di fare. La Virtus Bologna, ora, ha scelto di abbracciare questa sfida, sperando che il carisma e la determinazione dell’allenatore possano portare a nuovi trionfi. Il suo fascino sta nel fatto che, pur sembrando un uomo severo e intransigente, incarna la passione per il basket, rendendo la sua figura al contempo temuta e ammirata.