
"Ho detto no alla Ferrari": Formula 1 spiazzata - Sport261.it (screen Youtube)
Nel cuore di una stagione dove la Ferrari ha già messo a segno uno dei colpi più clamorosi del decennio con Hamilton, una dichiarazione dal passato scuote l’ambiente della Formula 1.
Non si tratta di un pilota in attività, né di un giovane talento destinato a brillare. A parlare è una leggenda del motorsport, una di quelle figure che hanno attraversato le epoche lasciando un segno indelebile. “È stata una decisione sofferta. Non ho dormito per tre giorni prima di dire no alla Ferrari”, ha confessato, rivelando un retroscena che pochi conoscevano. Non è Verstappen, non è Alonso, non è nessuno dei volti familiari della griglia attuale.
Eppure, quel rifiuto pesa ancora, perché riguarda la rossa di Maranello, simbolo di passione e ambizione. In un momento in cui la Ferrari cerca stabilità e risultati, con Leclerc in cerca di riscatto e un’intera scuderia che sogna il ritorno al vertice, fa impressione sapere che qualcuno, in tempi non sospetti, abbia avuto l’occasione di entrare a far parte di questa leggenda… e abbia detto di no. Un no che oggi risuona forte, carico di significato e nostalgia.
Agostini, quel no che spiazzò Enzo Ferrari
Giacomo Agostini, il pilota più titolato della storia del motociclismo con 15 titoli mondiali, ha raccontato a Fanpage.it uno degli episodi più significativi — e dolorosi — della sua carriera: il rifiuto di correre in Formula 1 con la Ferrari. Un’opportunità che avrebbe fatto gola a chiunque, ma che il campione italiano ha deciso di non cogliere per rimanere fedele alla sua passione per le due ruote. Mi aveva offerto la possibilità di correre con la Ferrari (Enzo Ferrari, ndr), la macchina che tutti volevano e che tutti vogliono – ha raccontato Agostini – È stata una decisione molto sofferta: non ho dormito per tre giorni prima di dirgli che avevo deciso di continuare con le moto.

Un no pesantissimo, motivato però da una convinzione profonda: “Mi sembrava un tradimento nei confronti del motociclismo. Quando ho capito che la mia passione era nata con le due ruote ed era ancora quella, ho detto di no a Ferrari”. Il Drake ci rimase male, ma alla fine apprezzò la coerenza del campione. Una scelta che racconta non solo il valore sportivo di Agostini, ma anche quello umano: “Non potevo voltare le spalle a quello che avevo sempre amato”. In un’epoca in cui la Ferrari accoglie campioni come Hamilton, fa effetto sapere che uno dei più grandi di sempre decise, in nome della propria identità, di rinunciare al Cavallino Rampante.