Il calcio scende in campo a Roma contro bullismo e cyberbullismo con la partecipazione di squadre locali

Il Comune di Roma lancia un progetto educativo per combattere bullismo e cyberbullismo, coinvolgendo scuole e associazioni sportive nella formazione su gestione delle emozioni e relazioni interpersonali.
Il calcio scende in campo a Roma contro bullismo e cyberbullismo con la partecipazione di squadre locali - (Credit: www.repubblica.it)

Il Comune di Roma, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Lega Nazionale Dilettanti della FIGC, ha dato il via a un’importante iniziativa dedicata all’apprendimento socio-emotivo. Questo progetto, che si rivolge a scuole primarie e secondarie di primo grado, così come a associazioni sportive dilettantistiche, mira a combattere il bullismo e il cyberbullismo attraverso la formazione di docenti e allenatori. La sperimentazione coinvolge numerose istituzioni scolastiche e sportive, con un focus particolare sulla gestione delle emozioni e sul rafforzamento delle relazioni interpersonali.

Obiettivi del progetto educativo

L’iniziativa prevede la creazione di due manuali psicopedagogici, insieme a diversi moduli e-learning, destinati a fornire strumenti pratici per affrontare situazioni di bullismo e cyberbullismo. Il numero totale di classi scolastiche coinvolte ammonta a 24, mentre 15 associazioni sportive parteciperanno attivamente al programma. Questi materiali formativi sono stati sviluppati grazie all’operato di un’équipe scientifica coordinata dal prof. Aldo Grauso. L’obiettivo principale è quello di dotare sia i docenti sia gli allenatori di competenze utili per promuovere un ambiente più sano e inclusivo.

L’impatto di fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo è particolarmente preoccupante, come evidenziato da vari studi. Secondo l’Associazione Nazionale DiTe, circa il 27% dei ragazzi dichiara di non avere amici reali, mentre il 14% ha difficoltà a instaurare relazioni sociali faccia a faccia. Questi dati, uniti all’aumento di episodi di violenza, richiedono di intervenire prontamente nell’ambito educativo. Il progetto non solo affronta le dinamiche di bullismo, ma si propone anche di insegnare ai ragazzi l’importanza di gestire le proprie emozioni e di costruire relazioni sociali positive.

La metodologia dell’educazione circolare emotiva

La metodologia adottata è conosciuta come educazione circolare emotiva. Essa è stata messa a punto per affrontare in modo sistematico le sfide emotive che i giovani si trovano ad affrontare quotidianamente. Gli esperti, tra cui la criminologa Roberta Bruzzone, hanno sottolineato l’importanza di formare le nuove generazioni affinché siano in grado di comprendere e gestire le proprie emozioni. Questo approccio si basa sull’assunto che insegnare ai bambini a riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui sia fondamentale per promuovere interazioni sociali più sane.

Lo sviluppo di relazioni positive è uno degli aspetti chiave menzionati dal prof. Grauso. Secondo la sua analisi, è essenziale che i giovanissimi comprendano che non si deve possedere l’altro, ma piuttosto comprenderlo e amarlo. La formazione proposta non si limita a una mera rete di regole da seguire, ma si impegna a formare cittadini più consapevoli e responsabili, capaci di affrontare problematiche complesse in modo costruttivo.

Le scuole e le associazioni coinvolte

Il progetto ha attratto l’adesione di molte istituzioni scolastiche e associazioni sportive, ciascuna con specifiche caratteristiche. Le scuole coinvolte nella sperimentazione includono, tra le altre, l’Istituto Comprensivo Guicciardini, l’I.C. Piazza Winckelmann e l’I.C. Carlo Levi. La scelta delle istituzioni è avvenuta tenendo conto della varietà geografica e sociale della capitale, affinché il progetto possa raggiungere un pubblico ampio e diversificato.

Anche le associazioni sportive dilettantistiche hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Tra queste figurano la Romulea, la Spes Artiglio e l’Atletico 2000, che si impegnano a integrare le pratiche educative nel proprio programma di allenamento. Il coinvolgimento di queste realtà è fondamentale, poiché lo sport rappresenta un’importante opportunità di socializzazione e crescita per i giovani.

Il progetto, che si propone come un modello replicabile anche in altre città, rappresenta un passo significativo per promuovere la cultura dell’inclusività e del rispetto nelle scuole e nelle associazioni sportive. Rispondere alle sfide legate al bullismo e al cyberbullismo è ora una priorità reale, e Roma sta dimostrando un forte impegno in questo senso attraverso questa iniziativa pionieristica.