La situazione attuale in casa Juventus è complessa e preoccupante. Dopo il pareggio contro il Venezia, i bianconeri si trovano a dover fare i conti con una classifica sfavorevole, a nove punti dalla capolista Atalanta e con un potenziale distacco di sei punti dal quarto posto. Questo scenario, frutto di un inizio di campionato difficile che ha visto la squadra di Thiago Motta ottenere solo sei vittorie in sedici incontri, rappresenta la seconda peggior partenza dopo gli scandali di Calciopoli.
Una stagione iniziata in salita
Dopo aver pareggiato per 2-2 contro il Venezia, la Juventus ha incassato il decimo pareggio della stagione, una statistica che illustra perfettamente le difficoltà del team torinese. Nonostante la squadra rimanga imbattuta, con una vittoria ogni tre partite, il rendimento è ben al di sotto delle aspettative storiche della Juve, portando a una crisi evidente che non si registrava da 26 anni. Questo inizio incrinato ha messo i bianconeri in una posizione scomoda, con una classifica che non rispecchia il prestigio e la tradizione del club.
La Juventus aveva cominciato la stagione con ambizioni ben più alte, mirando a una lotta per le prime posizioni. Tuttavia, ora il club si trova a dover recuperare terreno e affrontare la pressione crescente da parte dei tifosi e della stampa. Risulta cruciale una riflessione su come il gruppo possa cambiare rotta e ottenere risultati positivi, necessari per risalire in classifica e tornare a competere per obiettivi importanti.
La comparazione con il passato: il parallelo con l’era Lippi
Osservando i dati storici, sembra che la Juve sia tornata a una situazione simile a quella del 1999, anno in cui la squadra di Marcello Lippi si trovava in crisi dopo dodici anni di successi. In quell’anno, il pareggio contro il Bari al 10 gennaio costò ai bianconeri una posizione di classifica scomoda, con solo sei vittorie in sedici partite. Il crollo arrivò a seguito dell’infortunio di Alessandro Del Piero, che si rivelò un duro colpo dal quale la squadra non riuscì a riprendersi facilmente. A quel tempo, la Juve subì un cambio di allenatore che portò Carlo Ancelotti al comando, senza però riuscire a salvare una stagione difficile.
Questo passaggio storico serve da monito per l’attuale Juventus: le assenze di giocatori chiave e le difficoltà di rendimento possono avere un impatto devastante sull’intero organico. La gestione delle risorse e il recupero degli infortunati diventa fondamentale per il team affinché possa ridefinire le proprie possibilità di successo.
Un confronto con le ultime stagioni
L’attuale situazione in classifica appare ancora più allarmante se confrontata con le stagioni più recenti. Infatti, nella stagione 2021-22 la Juventus totalizzò solo otto vittorie nelle stesse sedici partite, un risultato che era già stato considerato deludente. Le stagioni di Ferrara, Zaccheroni e Delneri registrarono punteggi ancor inferiori, ma nulla da paragonare con l’andamento attuale. Con solo tre punti di vantaggio rispetto a quel triste trend, i bianconeri sono chiamati a invertire immediatamente la rotta.
L’attuale campionato di Serie A non lascia spazio all’errore: la competizione è agguerrita e molti club stanno dimostrando di saper capitalizzare, mentre la Juventus sta lottando per trovare un’identità di gioco e un’affidabilità comprovata. Sono necessarie scelte strategiche e una chiara linea d’azione per riportare il club ai livelli che i tifosi e la storia bianconera richiedono, per evitare di scivolare ulteriormente verso una stagione in tono tragico e deludente.