La partita tra il Como e la Roma ha riservato numerose sorprese, culminando in un risultato di 2-0 che ha fatto piombare i giallorossi in zona retrocessione. Con una prestazione deludente, la squadra capitolina ha abbandonato il campo segnando un’altra brutta pagina della sua stagione, mentre il Como ha trovato tre punti fondamentali per la questione salvezza.
La partita: un primo tempo bloccato
L’incontro si è aperto con un’atmosfera tesa, ma il primo tempo è risultato sostanzialmente bloccato. I giallorossi hanno cercato di fare la voce grossa inizialmente, avvicinandosi al gol con tentativi di Saelemaekers e Celik, che tuttavia non hanno dato frutti. Il Como, dall’altra parte, ha risposto con la traversa colpita da Paz e un tiro di Strefezza che ha messo in seria difficoltà il portiere della Roma, Svilar. Il gioco sembrava latitare, e la mancanza di incisività da parte della Roma si è fatta sentire. La squadra di Ranieri, in cambio, ha presentato un impianto di gioco diverso, con Dybala impiegato come falso nove, ma senza che i compagni sapessero approfittare delle sue movenze.
Durante il primo tempo, la Roma ha mostrato una chiara mancanza di creatività nel centrocampo. Le Fée, a differenza di Paredes, non riusciva a verticalizzare sufficientemente, costringendo così gli attaccanti a fare costanti tentativi su corsie laterali, in particolare sulla destra, dove Abdulhamid si è trovato in difficoltà nel tradurre la sua velocità in conclusioni vincenti. La partita si è trascinata su ritmi lenti, con entrambe le squadre che non sono riuscite a concretizzare le proprie possibilità.
Il secondo tempo: dominio comasco
La ripresa ha rivelato un Como ben più incisivo e determinato nel voler portare a casa i tre punti. Con l’uscita di El Shaarawy e l’ingresso di Dovbyk, Ranieri ha cercato di dare una scossa alla propria formazione, ma il Como ha subito messo in chiaro la sua intenzione di dominare il campo. Da Cunha ha costretto Svilar a una parata importante, e Belotti ha mancato un’ottima occasione per portare il Como in vantaggio. I lombardi hanno continuato a premere, con Fadera che ha provato un tiro da fuori area, mettendo ulteriormente alla prova il portiere giallorosso.
Questo dominio comasco ha portato a un cambiamento in cascata anche nell’undici romanista, con Ranieri costretto a inserire forze fresche per provare a riequilibrare la situazione. Ma la Roma era in netta difficoltà, incapace di fronteggiare la pressione avversaria. I giallorossi hanno rischiato di capitolare diverse volte, e ogni tentativo di attacco risultava vano. Dybala, finalmente pericoloso con un tiro che però finiva fuori, si trovava comunque a dare il massimo, ma era evidente che la squadra intera navigava in cattive acque.
Il colpo finale: il trionfo del Como
La definitiva resa della Roma è arrivata negli ultimi minuti. A poco più di cinque minuti dal termine, il Como è riuscito a sbloccare la partita grazie a un’azione di alta scuola di Cutrone, il quale ha servito un passaggio vincente a Gabrielloni, subentrato poco prima. La rete ha mandato in visibilio i tifosi accorsi allo stadio Sinigaglia, trasformando la tensione in esultanza. Con la Roma ormai sbilanciata, il Como ha approfittato di un contropiede ben orchestrato, in cui sempre Gabrielloni ha messo in evidenza la propria freddezza, regalando il 2-0 finale a Nico Paz.
La partita si è chiusa con un’immagine emblematica: i giocatori della Roma, soggiogati e delusi, coprivano i volti, consapevoli di aver perso una sfida che si è rivelata fondamentale sotto molteplici punti di vista. Mentre i lombardi festeggiavano il trionfo, la Roma veniva avvolta da un clima di preoccupazione, costretta a fare i conti con un periodo di crisi in amore della quale il risultato di Como rappresenta soltanto l’ennesima conferma.