La crisi che attanaglia il settore automotive ha colpito un altro importante attore a Torino, con Yazaki che ha ufficializzato la chiusura della sua sede a Grugliasco. L’azienda giapponese, specializzata in cablaggi per il settore automobilistico, ha comunicato l’intenzione di licenziare 52 dei 75 dipendenti attualmente impiegati nella città. Questa decisione arriva in un momento difficile, con la produzione di Maserati in calo e la crisi di Stellantis che si fa sempre più profonda.
La decisione di licenziare e chiudere
Il 4 dicembre 2024 i vertici di Yazaki hanno informato i sindacati della scelta di ridurre il personale a causa di una drastica diminuzione degli ordini da parte della Maserati. La notizia ha colto di sorpresa molti, specialmente considerando il periodo natalizio, tradizionalmente associato a rinnovo e speranza. La situazione, già critica per il settore automobilistico, si fa ancora più complessa. A Mirafiori, ad esempio, le linee produttive sono ferme e a Modena sono stati assemblati solo 200 veicoli in nove mesi, segnando un record negativo. Yazaki, con un’operazione che sembra definitiva, si appresta a trasferire le sue attività in provincia di Caserta, un cambiamento da cui non si torna indietro facilmente.
Molti osservatori si interrogano sulle cause di questa rapida decisione. La produzione scarsa di Maserati e le voci sulla possibile vendita del marchio non fanno che amplificare le preoccupazioni. Yazaki, fino a ora, ha basato gran parte della sua attività su contratti con la casa del Tridente. Con l’assenza di nuovi ordini e una catena di montaggio che avanza a passo lento, il futuro della sede di Grugliasco appare sempre più incerto.
La reazione dei sindacati
La reazione dei sindacati è stata immediata e decisa. L’intenzione di Yazaki di licenziare oltre il 70% dei dipendenti ha innalzato il livello di allerta tra i rappresentanti dei lavoratori. Mercoledì 11 dicembre 2024 è fissato un incontro tra i sindacati e Yazaki nell’Unione Industriali di Torino, un momento cruciale per tentare di trovare una soluzione al problema. I sindacati sperano di poter riavviare un dialogo costruttivo, anche se la situazione sembra compromessa a causa delle lettere di licenziamento già inviate.
Quella di Yazaki non è la prima crisi che coinvolge il settore dell’automotive in Piemonte. Già in passato, l’azienda giapponese era finita sulle cronache per decisioni simili. Nel 2021, la dismissione di tre dipendenti era stata annunciata attraverso una videochiamata su Microsoft Teams, un metodo che aveva destato scalpore e indignazione. Ora, i lavoratori si trovano ad affrontare una situazione ancora più difficile, con scadenze imminenti e incertezze sul futuro.
Il contesto della crisi dell’automotive
La crisi dell’industria automobilistica in Italia ha radici profonde e si intreccia con eventi globali e cambiamenti nelle abitudini dei consumatori. A fronte di una crescente domanda di veicoli elettrici e sostenibili, i marchi storici come Maserati devono affrontare sfide notevoli per rimanere competitivi. Le incertezze economiche globali, unite a rigidità nella produzione e cambiamenti normativi, hanno portato a una contrazione significativa delle vendite.
Stellantis, di cui Maserati è un marchio, sta vivendo un periodo difficile, e la dipendenza da ordini ridotti rappresenta un serio rischio per le aziende collaterali come Yazaki. Non è solo la perdita di posti di lavoro a preoccupare, ma anche l’impatto a lungo termine su un settore che ha sempre avuto una grande importanza per l’economia regionale. La chiusura della sede di Grugliasco è solo un capitolo di una storia più complessa, che dovrà essere seguita con attenzione dai media e dalla comunità locale.
Questa situazione mette in luce l’importanza di strategie aziendali più flessibili, capaci di adattarsi ai cambiamenti rapidi del mercato. Yazaki e altre aziende del settore dovranno muoversi in un contesto sempre più dinamico e, se non si trovano soluzioni, il futuro di molti lavoratori sarà fortemente compromesso.