Nel mondo del calcio, ogni partita è ricca di momenti controversi che possono influenzare il risultato finale. La sfida recente tra Milan e Stella Rossa non è stata da meno, con un episodio che ha catturato l’attenzione di arbitri, giocatori e tifosi. Un gol realizzato da Abraham ha sollevato dubbi in merito ad un contatto tra i difensori Gabbia e Spajic, portando a riflessioni sull’interpretazione delle azioni di gioco e sull’operato del VAR. Analizziamo più da vicino gli eventi salienti di questo incontro.
Il contatto controverso tra Gabbia e Spajic
L’azione che ha portato al gol di Abraham è stata preceduta da un contrasto significativo tra Matteo Gabbia e il difensore serbo Spajic. La dinamica dell’episodio è complessa e rimane al centro di un acceso dibattito tra esperti e spettatori. Gabbia, il cui intervento ha sollevato i primi interrogativi, ha apparentemente colliso con il giocatore avversario mentre entrambi cercavano di posizionarsi in campo. È opportuno notare che l’arbitro spagnolo, designato per l’incontro, non ha fischiato il contatto, adottando una linea di giudizio che non manifesta rigidità.
L’evidenza suggerisce che vi sia stata una spinta, ma non tanto decisa da giustificare un fischio. Il VAR, pur essendo presente, ha lasciato la decisione in mano all’arbitro, considerata una scelta piuttosto controversa. Qui entra in gioco la questione del criterio arbitrale, spesso soggetto a interpretazioni. La mancanza di un chiaro intervento da parte del VAR ha lasciato i fan con un senso di confusione e ha alimentato il dibattito sull’applicazione delle regole.
Situazioni di rigore e decisioni arbitrali
Un altro momento degno di nota è stato il contatto in area di rigore tra Silas e Musah, avvenuto subito dopo un tiro che ha colpito la traversa. In questa circostanza, Silas ha cercato di colpire la palla in volo, mentre Musah ha provato ad anticiparlo. Il risultato di questo scontro non ha portato a fischi da parte dell’arbitro Gil Manzano, il quale ha ritenuto che non vi fosse rilievo a favore del Milan. Nella ripresa, una seconda situazione ha visto Elsnik entrare in contatto con Musah, ma anche in questo caso il VAR ha confermato che non c’era motivo di assegnare un rigore.
L’assenza di sanzioni in entrambe le situazioni pone interrogativi sui parametri di valutazione utilizzati dall’arbitro. I tifosi, a lungo abituati a vedere decisioni di rigore per contatti di questo tipo, si sono chiesti quali siano le attese nella gestione degli episodi controversi.
La validità del gol del Milan
Un aspetto positivo nella valutazione complessiva della partita riguarda la rete di Abraham. Studiando il momento esatto del lancio di Fofana, si è evidenziato che non c’erano irregolarità che potessero compromettere la validità del gol. Infatti, Dijga ha mantenuto Leão in gioco, permettendo così la regolarità dell’azione. Questo ha suggellato un momento di gioia per i tifosi rossoneri, il quale è stato accolto favorevolmente dagli esperti.
Sottolineiamo, infatti, che durante le verifiche del VAR, il check è stato classificato come un “silent check”, confermando l’assenza di falli nella fase offensiva. Questi dettagli evidenziano l’importanza dell’interpretazione della staff arbitrale e del VAR nelle partite di alto livello.
Valutazione complessiva e impatto delle decisioni arbitrali
Per quanto riguarda il rendimento complessivo del VAR nella partita, il servizio fornito da Soto Grado è stato valutato in un punteggio di 6, con un controllo attento degli episodi ma senza interventi decisivi. Il lavoro dell’arbitro principale, con un punteggio di 5,5, mette in evidenza come la gestione delle controversie arbitrarie giochi un ruolo cruciale nel delineare l’andamento di un match e nell’affetto che ha sulle emozioni di giocatori e tifosi.
Resta da vedere come queste situazioni influenzeranno le future prestazioni arbitrali e le decisioni del VAR, un tema sempre attuale nel mondo del calcio dove le emozioni e le aspettative sono altissime.