Nodi da sciogliere per Motta a Casa Milan: infortuni, tattiche e gestione squadra.

La Juventus affronta gravi difficoltà a causa di infortuni e scarse prestazioni, con pochi tiri in porta e un possesso palla inefficace, mentre le aspettative su Koopmeiners restano deluse.
Nodi da sciogliere per Motta a Casa Milan: infortuni, tattiche e gestione squadra. - (Credit: www.gazzetta.it)

La Juventus si trova in una situazione critica, con un numero crescente di infortuni che limita le scelte del tecnico Thiago Motta e ostacola il progresso del progetto sportivo. Tra difficoltà nel numero di tiri in porta e nel coinvolgimento dei suoi giocatori chiave, il club torinese deve affrontare diversi problemi per cercare di risalire la classifica. Questa analisi esplora i principali ostacoli che la Juve deve superare per tornare a competere ai massimi livelli, con un focus sulle statistiche preoccupanti e sul rendimento di alcune stelle.

statistiche sui tiri: un campanello d’allarme

Una delle problematiche più evidenti per la Juventus è la scarsa quantità di tiri in porta. La squadra attualmente occupa la dodicesima posizione nella classifica dei tiri, un dato che non rispecchia le aspettative di un club con ambizioni di alta classifica. Solo 125 tiri sono stati registrati finora, un numero che la pone in compagnia di formazioni che lottano per non retrocedere. A confronto, il Napoli, capolista del campionato, ha effettuato soltanto un tiro in più, ma ha una conversione molto più alta in termini di reti segnate.

Questo dato evidenzia che la Juventus non riesce a costruire abbastanza occasioni da gol. La fase offensiva sembra essere insufficiente, con i giocatori che si ritrovano spesso in situazioni in cui non riescono a finalizzare. Emerge quindi la necessità di aumentare significativamente sia il numero di conclusioni che la qualità delle stesse, elementi fondamentali per migliorare il rendimento in campionato.

possesso palla inefficace

Sotto la guida di Motta, la Juventus ha mostrato una certa abilità nel mantenere il possesso della palla, tuttavia, la manovra risulta troppo prevedibile. I bianconeri si trovano a muovere il pallone nella metà campo avversaria, ma senza riuscire a creare spazi adeguati per sfruttare le opportunità. Nonostante siano cresciuti nella fase di riaggressione, spesso mancano di incisività finale. Questo comporta un vantaggio per le squadre avversarie, che possono ripartire con sicurezza, in particolare quelle che si schierano con una difesa compatta.

Le difficoltà nell’affrontare avversari che adottano un blocco basso sono tangibili: la Juve fatica a trovare soluzioni, risultando così stagnante e poco creativa. La richiesta di un ritmo più elevato da parte del tecnico non si sta traducendo in risultati positivi sul campo, sollevando interrogativi sulla capacità della squadra di adattarsi alle diverse situazioni di gioco.

il ruolo di koopmeiners: aspettative deluse

Tra i giocatori sotto i riflettori c’è Teun Koopmeiners, che non ha ancora brillato come ci si aspettava. L’olandese è stato acquisito come un fuoriclasse, e la Juve avrebbe dovuto poter contare su di lui per fare la differenza nello spirito di gruppo e nel rendimento sul campo. Nonostante abbia mostrato segni di crescita e abbia assunto un ruolo di leadership, il suo digiuno di gol pesa come un macigno. Senza un apporto realizzativo, le sue prestazioni, seppur positive, non bastano a sollevare la squadra.

Finora, la Juventus ha mostrato sintomi di calo nelle prestazioni senza di lui, ma la sua incapacità di gonfiare la rete ha complicato ulteriormente i piani della squadra, specialmente in assenza di Vlahovic, attaccante principale. La mancanza di goal dall’ex giocatore dell’Az Alkmaar rappresenta una spina nel fianco per un gruppo che necessita di figure decisive per poter puntare a risultati di prestigio.