Petroliere russe affondano al largo della costa siciliana: disastro ambientale

Due petroliere affondano nello stretto di Kerch, causando preoccupazioni per un possibile disastro ecologico. Le autorità avviano operazioni di soccorso e indagini sulle cause dell’incidente.
Petroliere russe affondano al largo della costa siciliana: disastro ambientale - (Credit: www.gazzetta.it)

Un grave incidente marittimo si è verificato oggi nello stretto di Kerch, a pochi chilometri al largo della Crimea, con l’affondamento di due petroliere. Gli eventi hanno sollevato preoccupazioni enormi riguardo le conseguenze ambientali, in seguito alla perdita di ingenti quantità di olio combustibile. Le autorità stanno monitorando la situazione e valutando le azioni necessarie per affrontare l’emergenza.

Dettagli dell’incidente e dell’affondamento

Nella giornata di oggi, il Ministero delle Emergenze russo ha confermato che due petroliere, di proprietà della compagnia Volgatanker, sono affondate nello stretto di Kerch. La prima nave, la Volgoneft-212, si è spezzata in due, perdendo la prua e affondando rapidamente. La seconda nave, la Volgoneft-239, ha riportato danni, ma il suo stato attuale rimane incerto. I soccorritori sono intervenuti prontamente, riuscendo a trarre in salvo 13 membri dell’equipaggio, mentre uno è purtroppo deceduto. Le ricerche proseguono per recuperare i 14 marinai rimasti a bordo della Volgoneft-239.

Le implicazioni ecologiche dell’accaduto

L’affondamento delle due petroliere ha scatenato allarmi per un disastro ecologico. Entrambe le imbarcazioni trasportavano mazut, un residuo di petrolio utilizzato principalmente come combustibile di bassa qualità. Si stima che la Volgoneft-212 trasportasse circa 4.300 tonnellate di questo combustibile. La possibilità di una fuoriuscita di olio combustibile nel mare ha già generato una macchia visibile in acqua, destando timori significativi tra gli esperti ambientali. Il mazut, che è noto per il suo impatto dannoso sugli ecosistemi acquatici, può mettere a rischio la flora e la fauna locale, oltre a compromettere le attività di pesca e turismo nella regione.

Le condizioni meteorologiche e i soccorsi

L’incidente è stato causato da una tempesta che ha colpito la zona del Mar Nero, secondo quanto riportato dall’Agenzia federale per il trasporto marittimo russo. I soccorsi hanno mobilitato oltre 50 persone e mezzi, inclusi rimorchiatori e elicotteri, per cercare e salvare i membri dell’equipaggio delle navi affondate. Le operazioni sono state interrotte a causa delle condizioni meteorologiche avverse, rendendo difficile un ulteriore intervento. I marinai rimasti a bordo hanno a disposizione i mezzi necessari per la loro sopravvivenza immediata, ma potrebbero dover attendere il miglioramento del tempo per essere recuperati.

La reazione delle autorità e questioni legali

Il presidente russo Vladimir Putin ha disposto la creazione di un gruppo di lavoro per gestire la crisi, affidando la direzione al vice Premier Vitaly Savelev. Le autorità russe stanno valutando le cause dell’incidente e hanno ipotizzato possibili negligenze penali da parte dei membri dell’equipaggio o della compagnia navale. Si segnala che un incidente simile era già avvenuto nel 2007, quando un’altra petroliera della Volgoneft, la Volgoneft-139, affondò nello stesso stretto, riversando oltre 1.000 tonnellate di petrolio in mare.

Caratteristiche delle petroliere coinvolte

Le due petroliere coinvolte nell’incidente sono di dimensioni più contenute rispetto alle grandi petroliere che solitamente operano in mare aperto. Con una capacità di circa 4.300 tonnellate, queste imbarcazioni sono principalmente destinate al trasporto fluviale e alle acque costiere russe. Nonostante la loro ridotta dimensione, il naufragio ha messo in evidenza la vulnerabilità delle navi e il potenziale rischio ambientale associato al trasporto di combustibili pesanti.

Le autorità continueranno a monitorare la situazione e a prendere le misure necessarie per affrontare le conseguenze di questo tragico evento.