Piccoli: “chi ha più di due insufficienze non gioca nel Mantova”. Genitori applaudono a scuola.

Il presidente del club Mantova, Filippo Piccoli, sottolinea l’importanza dell’istruzione durante la festa natalizia, invitando i giovani atleti a impegnarsi sia nello sport che nello studio per un futuro responsabile.
Piccoli: "chi ha più di due insufficienze non gioca nel Mantova". Genitori applaudono a scuola. - (Credit: www.gazzetta.it)

Nella serata di mercoledì, il Teatro Sociale di Mantova ha accolto una folta rappresentanza di bambini, ragazzi e famiglie in occasione della tradizionale festa natalizia del club, dedicata in particolare al settore giovanile. Durante l’evento, il presidente Filippo Piccoli ha sorpreso tutti con un intervento inaspettato, puntando il focus sull’importanza dell’istruzione. Il suo messaggio è chiaro e diretto: la buona riuscita sportiva non può prescindere da un impegno anche nel percorso scolastico.

Il sipario sul messaggio educativo del presidente

Il presidente Piccoli ha preso parola sul palco con l’allenatore della prima squadra, Davide Possanzini, e il responsabile del settore giovanile, Marco Fioretto. La sua iniziativa ha subito catalizzato l’attenzione del pubblico. “Chi ha più di due insufficienze a scuola si alzi in piedi”, ha chiesto ai presenti, generando un momento di imbarazzo, seguito però dall’adesione di circa trenta ragazzi. Questo gesto ha colto di sorpresa il presidente, che ha riconosciuto il valore dell’onestà mostrata dai giovani calciatori.

Piccoli ha poi annunciato che, a marzo, ci sarà un controllo delle situazioni scolastiche di questi ragazzi. Il futuro sportivo di chi non avrà migliorato la sua situazione scolastica sarà messo in discussione, con la chiara intenzione di comunicare che l’impegno nello sport deve andare di pari passo con quello nei banchi di scuola. “Dobbiamo mettere in contatto le istituzioni scolastiche – ha dichiarato Piccoli –, per verificare il rispetto di questo impegno”.

L’applauso dei genitori e il supporto alla sfida educativa

Il pubblico ha reagito sicuramente con entusiasmo e approvazione. Gli applausi scroscianti dei genitori hanno testimoniato la condivisione del messaggio del presidente. Piccoli ha aggiunto: “Adesso vediamo se i ragazzi e le famiglie accetteranno questa nostra sfida”. Ha infatti sottolineato di non aspettarsi un simile effetto dall’intervento, al quale si sente di dover dare un chiaro significato alla programmazione educativa del club.

Il presidente ha precedentemente affermato che, l’anno scorso, aveva lanciato discorsi simili, ma quest’anno desiderava adottare un approccio più diretto. Attraverso questa iniziativa, Piccoli intende ristrutturare il settore giovanile, mirato a creare una cultura sportiva sana e responsabile. Si è detto preoccupato da un’ossessione eccessiva verso il risultato e le performance, una condizione che spesso emerge anche tra i genitori, che manifestano lamentele se i propri figli non giocano abbastanza.

L’importanza del divertimento e l’educazione dei giovani atleti

Qual è, dunque, l’obiettivo principale che si pone il club? Dell’intervento emerge chiaramente la volontà di mantenere il focus sul divertimento dei bambini coinvolti nel calcio. Piccoli ritiene che i ragazzi debbano divertirsi nel giocare, e che il gioco debba essere innanzitutto un’esperienza positiva e non fonte di pressioni eccessive.

A supporto di questa visione, il presidente ha messo in luce la necessità di trasmettere messaggi formativi, sottolineando che l’istruzione è fondamentale per la crescita del ragazzo. La sua posizione è netta: “È fondamentale che i ragazzi si impegnino nello studio tanto quanto nel calcio. Se c’è un problema con due materie scolastiche, bisogna trovare il modo di risolverlo. Preferisco avere giovani che si distinguono per i loro risultati scolastici, piuttosto che avere solo ottimi calciatori senza un percorso di studio che li accompagni”.

Con questa iniziativa, il club Mantova non si limita a formare atleti, ma si propone di sviluppare giovani consapevoli e responsabili, capaci di affrontare le sfide sia dentro che fuori dal campo.