Rivoluzione BMW, da gennaio fabbrica primo pieno auto diesel con HVO a Monaco

L’articolo esplora l’importanza dei carburanti alternativi, in particolare l’HVO, nella transizione energetica europea, evidenziando iniziative in Scandinavia e Italia per ridurre le emissioni di gas serra.
Rivoluzione BMW, da gennaio fabbrica primo pieno auto diesel con HVO a Monaco - (Credit: www.repubblica.it)

La transizione energetica è un tema di grande attualità nel contesto della sostenibilità e della decarbonizzazione della mobilità. In questo articolo ci concentreremo sull’importanza dei carburanti alternativi, come l’HVO , che stanno guadagnando sempre più spazio accanto all’elettrificazione dei veicoli. Paesi europei come Svezia, Norvegia e Danimarca hanno già intrapreso con successo questa strada, dimostrando che i carburanti non derivati da fonti fossili rappresentano un’opzione concreta per ridurre le emissioni di gas serra.

L’adozione dell’HVO nei paesi scandinavi

Negli ultimi anni, l’adozione dei carburanti alternativi è diventata una prassi nei paesi nordici. In Svezia, ad esempio, l’HVO è già utilizzato da diverse aziende e istituzioni. Nel 2017, dopo un periodo di sperimentazione, Scania, uno dei maggiori produttori di veicoli pesanti, ha inaugurato una stazione di servizio a Södertälje per rifornire i propri dipendenti con carburante proveniente da fonti rinnovabili, precisamente l’HVO. Questo carburante non solo offre un ridotto impatto ambientale, ma è anche diventato una scelta popolare tra i trasportatori che desiderano allinearsi con le normative europee sempre più restrittive riguardo alle emissioni.

Le caratteristiche dell’HVO vantano un contenuto rinnovabile al 100%, il che ne consente l’uso come sostituto diretto del diesel convenzionale. Esso rappresenta un’alternativa alle tradizionali fonti fossili, abbattendo le emissioni di CO2 del 80% durante il ciclo di vita. La sperimentazione e la diffusione di questo carburante nei paesi scandinavi fungono da pilota per testare strategie efficaci nel contenimento dell’impatto ambientale, aprendo la strada a un futuro sempre più dedicato a pratiche sostenibili in tutto il continente.

L’HVO in Italia: opportunità e sviluppi

In Italia, l’HVO comincia a farsi strada con significative iniziative. La società padovana Costantin ha sviluppato il primo circuito nazionale per la distribuzione di HVO certificato in alcune stazioni di rifornimento. Il carburante è disponibile in diverse varianti, compreso l’HVO 100, che dimostra un’alta qualità e un contenuto rinnovabile. Questa iniziativa ha il merito di portare sul mercato un prodotto che non solo è sostenibile ma anche pronto per l’uso nei veicoli diesel esistenti, senza necessità di modifiche tecniche.

Eni, uno dei principali gruppi energetici italiani, ha messo a disposizione l’Hvolution, un carburante prodotto in gran parte da materie prime di scarto come oli usati e residui dell’industria agroalimentare. Questo approccio non solo promuove un utilizzo più efficiente delle risorse, ma contribuisce anche alla riduzione dei rifiuti. Le bioraffinerie di Gela e Venezia, attraverso il processo Ecofining, rappresentano un esempio di come l’industria possa innovare al fine di rispettare gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Anche altri distributori come Esso e Q8 hanno iniziato a rendere disponibili carburanti rinnovabili, ampliando l’offerta e facilitando l’accesso dei consumatori a soluzioni sostenibili. Al nord, la rete EkoPoint sta integrando carburanti tradizionali con quelli alternativi, mentre in Toscana, Aquila Energie rende l’HVO disponibile presso alcuni dei suoi punti vendita. Queste iniziative segnalano un cambiamento nel panorama della mobilità, favorendo una progressiva adozione di carburanti alternativi nel Paese.

L’impatto dell’HVO sul mercato automobilistico

La BMW ha recentemente annunciato interessanti sviluppi nel suo impegno verso carburanti alternativi, dichiarando che a partire da gennaio 2025 fornirà HVO 100 per tutti i modelli diesel prodotti in Germania. Questo rappresenta un passo significativo, non solo per la casa automobilistica tedesca, ma anche per l’intero mercato europeo. Oliver Zipse, presidente del cda BMW, ha commentato come “ogni tonnellata di CO2 risparmiata sia cruciale nel contesto della protezione del clima” e come l’adozione dell’HVO possa migliorare il bilancio di CO2 dei veicoli già esistenti.

L’HVO, oltre ad offrire vantaggi ecologici, possiede ottime proprietà chimiche che ne migliorano la prestazione, specialmente per ciò che riguarda l’avviamento a freddo. Inoltre, la sua purezza diminuisce il rischio di contaminazione microbica, rappresentando così un’opzione non solo ecologica ma anche pratica per i conducenti. La BMW si è unita alla eFuel Alliance, un’organizzazione volta a incentivare la produzione di carburanti sostenibili, evidenziando la propria determinazione a investire su soluzioni che combinano performance e sostenibilità.

Il panorama europeo dei carburanti alternativi è certamente in evoluzione, con partner e iniziative che possono influenzare anche il mercato italiano. La crescente attenzione verso l’HVO e altre forme di carburanti sostenibili possono rappresentare un’opportunità unica per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città, promuovendo un futuro meno dipendente dalle risorse fossili.