
Sinner e Berrettini ai SuperTennis Awards a Milano: Sinner rifiuta Sanremo, Binaghi parla di "Dal Sogno alla Realtà". - (Credit: www.livetennis.it)
La serata di celebrazione ai SuperTennis Awards di Milano ha messo in luce non solo i successi sportivi di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, ma anche il loro carattere e il legame umano che li unisce. Un evento festoso e ricco di risate, tra aneddoti e momenti significativi, condotto dall’elegante Piero Chiambretti. I due tennisti sono stati al centro di un’intervista che ha rivelato le loro personalità, i loro sogni e le sfide che affrontano come atleti di livello mondiale.
La scelta di Sinner: niente Sanremo
Durante l’intervista, Jannik Sinner ha confermato di aver declinato l’invito a partecipare al Festival di Sanremo per il secondo anno consecutivo. Quando gli è stato chiesto del palco dell’Ariston, ha risposto con decisione: “Non penso di andarci. Ho cose migliori da fare.” Questa affermazione mette in evidenza la sua ferma dedizione al tennis e la focalizzazione sui suoi obiettivi sportivi. Sinner, attualmente al numero uno del tennis mondiale, dimostra di avere le idee chiare, scegliendo di consacrarsi completamente al suo sport e alle sue aspirazioni personali.
La decisione di riservare la sua energia e il suo tempo alle competizioni tennistiche sottolinea una maturità rara per un giovane della sua età. Mentre alcuni sportivi cercano l’esposizione mediatica anche al di fuori del campo, Sinner sembra perseguire una direttrice diversa, puntando tutto sulla preparazione e sulla prestazione alle competizioni. Questo atteggiamento riflette il profondo impegno e la serietà con cui affronta ogni match, rendendo chiara la sua intenzione di mantenere alta la concentrazione in vista delle sfide future.
Percorsi sportivi e ispirazioni
Sinner e Berrettini, pur provenendo da esperienze differenti, condividono una passione travolgente per il tennis. Berrettini ha raccontato di come suo fratello Jacopo lo abbia convinto a scegliere il tennis, rinunciando alle arti marziali. Mentre Berrettini esprime gratitudine per questa scelta, Sinner ha ricordato il suo passato nello sci, dove ha ottenuto successi significativi, come la vittoria al Trofeo Topolino.
Entrambi i tennisti hanno anche citato Roger Federer come figura che ha influenzato le loro carriere. Sinner ha definito l’ex campione svizzero “un elegante modello di riferimento”, capace di rendere il tennis apparentemente semplice e con una carriera costellata da azioni nobili. Berrettini, a sua volta, ha condiviso un ricordo del suo primo incontro con Federer a Wimbledon, evidenziando l’emozione di giocare contro un atleta considerato una leggenda. Questi riferimenti non solo arricchiscono il racconto delle loro origini, ma testimoniano come le esperienze passate abbiano formato il loro approccio al gioco.
Paura e determinazione
La questione della paura nel contesto sportivo è stata un altro punto di discussione tra i due. Sinner ha rivelato di avvertire dubbi ma non veri e propri timori prima delle partite, evidenziando una mentalità positiva che lo spinge a dare il massimo. Al contrario, Berrettini ha condiviso la sua esperienza di come la paura lo accompagni, affermando che senza di essa non riesce a esprimere al meglio il suo potenziale. Queste prospettive diverse sul tema mettono in luce come ognuno affronti le sfide in modo unico, mostrando che la competizione sportiva è fortemente influenzata dalle psicologie individuali.
I successi del 2024 e le ambizioni future
L’anno in corso ha visto Sinner raggiungere il primo posto nel ranking mondiale, un traguardo significativo che ha descritto come una sensazione unica e diversa rispetto alla vittoria di uno Slam. I complimenti ricevuti da leggende del tennis come John McEnroe e Roger Federer rappresentano per lui una motivazione ulteriore. Non da meno, l’apporto di Berrettini è stato cruciale nella conquista della seconda Coppa Davis consecutiva per l’Italia, un successo che ha esaltato il tifo e l’orgoglio nazionale.
Guardando al futuro, Sinner si è mostrato consapevole dell’importanza di mantenere un approccio leggero al gioco. Ha affermato che è fondamentale divertirsi in campo e non perdere di vista il fatto che il tennis, seppur competitivo, deve essere anche un gioco. Berrettini, con un pizzico di ironia, si è domandato dove si vedrà tra trent’anni, gelando tutti con l’immagine di se stesso a presentare eventi futuri.
Bilancio e riconoscimenti ai SuperTennis Awards
La serata ha visto anche l’intervento di Angelo Binaghi, presidente della FITP, che ha celebrato un 2024 ricco di successi per il tennis italiano. Ha ricordato traguardi come le ATP Finals e la vittoria nella Coppa Davis, sottolineando l’importanza delle esperienze vissute dagli atleti. Binaghi ha menzionato l’intenzione di avvicinare il tennis al grande pubblico, intervenendo direttamente sulle scuole per promuovere il padel e il tennis tra i giovani.
L’osservazione sulla crescente popolarità del tennis, che si è avvicinato a quella del calcio come sport di riferimento, ha lasciato la platea riflessiva sui futuri sviluppi. Due punti fondamentali sono stati messi in evidenza dal presidente: il desiderio di rendere il tennis accessibile a tutti andrà di pari passo con l’approccio visivo delle partite in chiaro.
Durante l’evento non sono mancati i premi, con Sinner incoronato miglior giocatore, Jasmine Paolini come miglior giocatrice, e Matteo Berrettini premiato con il Premio Fenice, insieme ad altri giovani promettenti come Luca Nardi e Flavio Cobolli. Il ricordo di Lea Pericoli, icona del tennis italiano, ha toccato il cuore di tutti, lasciando una forte impressione sull’importanza del suo contributo al nostro sport.