Stellantis, arriva il piano Italia: tavolo il 17 a Roma con Draghi e Tavares

Il 17 dicembre si svolgerà un incontro cruciale al ministero delle Imprese per discutere il ‘piano Italia’, volto a rilanciare Stellantis e affrontare le sfide occupazionali e normative del settore automobilistico.
Stellantis, arriva il piano Italia: tavolo il 17 a Roma con Draghi e Tavares - (Credit: www.ansa.it)

Le prospettive per il settore automobilistico in Italia si concentrano sul 17 dicembre, giorno in cui è previsto un incontro cruciale al ministero delle Imprese per discutere di un ambizioso ‘piano Italia‘. Tale piano punta a rilanciare la produzione degli stabilimenti italiani di Stellantis, con l’intento di rafforzare la capacità produttiva aziendale e sostenere il settore in un periodo di cambiamenti significativi.

Le aspettative per il piano Italia

Il piano preannunciato da Stellantis si affida a collaborazioni tra l’azienda e il Governo, con particolare attenzione verso investimenti in settori chiave come la ricerca e l’innovazione. Adolfo Urso, ministro delle Imprese, ha sottolineato l’importanza delle risorse che verranno messe in campo per migliorare le piattaforme, sviluppare nuovi modelli e garantire un rapporto sinergico con l’industria della componentistica. Questa strategia si propone di affrontare le sfide della transizione energetica e dei cambiamenti normativi europei, cercando di integrare efficienza produttiva e sostenibilità.

Il direttore delle risorse umane di Stellantis, Giuseppe Manca, evidenzia il lavoro svolto negli ultimi diciotto mesi di cooperazione con il ministero, definendolo come un percorso di approccio positivo rivolto alle varie fabbriche italiane. La prospettiva principale sta nel concedere missioni produttive per ogni stabilimento, tuttavia rimane un velo di cautela rispetto alle incertezze del mercato. L’auspicio è di non dover fare passi indietro, ma di osservare attentamente l’andamento del settore.

Le preoccupazioni per l’occupazione

Il tema dell’occupazione si erge come uno dei più rilevanti all’interno del dibattito sulla crisi del settore automobilistico. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, mette in guardia sulle conseguenze reali del green deal, che potrebbe comportare perdite significative di posti di lavoro a livello europeo, di cui 70.000 solo in Italia. Riconosciuta a livello internazionale, l’industria dell’auto italiana è particolarmente vulnerabile alle nuove normative, rendendo necessario un impegno collettivo per preservare i centri occupazionali.

Orsini esplicita che l’uscita di Carlos Tavares, CEO di Stellantis, può rappresentare un’opportunità per dimostrare l’impegno dell’azienda verso il Paese, mettendo in primo piano la tutela degli impieghi. La richiesta è chiara: dobbiamo combattere per mantenere i posti di lavoro, non solo per preservare le aziende, ma anche per il benessere socioeconomico dell’intera nazione.

La prospettiva europea e le scadenze imminenti

Le discussioni del 17 dicembre hanno un’importanza non solo nazionale, ma anche europea. Adolfo Urso ha indicato come questo incontro possa segnare l’inizio di una nuova era per gli stabilimenti Stellantis, con l’obiettivo di allinearsi alle aspettative europee sui temi di sostenibilità e normative ambientali. Il ‘piano Italia‘ sarà quindi cruciale per delineare strategie che possano affrontare le scadenze europee relative al green deal, specialmente quelle che si attiveranno a fine anno, quando entreranno in vigore le sanzioni per le case automobilistiche che non rispetteranno determinati standard.

La necessità di un intervento coordinato e risolutivo in Europa è una priorità dichiarata dal ministro, che riconosce come il problema non risieda solo a livello nazionale ma necessiti di soluzioni collettive a livello comunitario. La prossima settimana sarà così un importante punto di partenza per stabilire il futuro dell’industria automobilistica in Italia, nella speranza che il governo e le aziende possano concretamente collaborare per una visione chiara e condivisa.