stellantis lavora al rilancio con un piano per l’Italia: nuova sede a Torino, coinvolte le figure di Jean-Philippe Imparato e Luca Napolitano

Le dimissioni di Carlos Tavares non influenzano i piani di Stellantis in Italia, mentre il 17 dicembre si attende un incontro cruciale per discutere occupazione e progetti futuri.
stellantis lavora al rilancio con un piano per l'Italia: nuova sede a Torino, coinvolte le figure di Jean-Philippe Imparato e Luca Napolitano - (Credit: www.ansa.it)

L’annuncio delle dimissioni di Carlos Tavares da amministratore delegato di Stellantis non ha alterato le intenzioni dell’azienda riguardo ai programmi di sviluppo in Italia. In programma ci sono modelli già presentati al Mimit il 14 novembre, ma permangono questioni cruciali da risolvere, come la produzione, l’occupazione e il progetto della gigafactory, atteso per il 17 dicembre quando verranno riuniti sindacati, Anfia e rappresentanti delle Regioni.

L’incontro cruciale del 17 dicembre

Il 17 dicembre rappresenta una data significativa nel calendario di Stellantis, poiché il ministro Adolfo Urso ha convocato un incontro con i sindacati, Anfia e rappresentanti delle Regioni. Questo incontro segna una possibile evoluzione rispetto agli incontri precedenti, che non hanno portato a risultati concreti. Un punto di svolta potrebbe derivare dal dialogo instaurato con la premier Giorgia Meloni e dal rapporto diretto con Urso, facilitato dal presidente di Stellantis, John Elkann. In attesa di un nuovo amministratore delegato, Elkann ha assunto un ruolo operativo attivo, dimostrando un impegno diretto verso la stabilità e la crescita dell’azienda in Italia.

Il confronto all’ordine del giorno si preannuncia tecnico, fondato sui risultati emersi dai tavoli istituzionali promossi dal ministro Urso nei mesi scorsi. Tra le opzioni sul tavolo c’è la possibilità di contratti di sviluppo con il governo. Questi contratti obbligherebbero Stellantis a rispettare un cronoprogramma chiaro per ciascuna fabbrica, stabilendo garanzie occupazionali che potrebbero mitigare l’impatto delle incertezze produttive. Un aspetto cruciale sarà come questi contratti potrebbero influenzare l’equilibrio tra investimenti e occupazione, fattori essenziali per il mantenimento di una forza lavoro stabile in un periodo di transizione.

Progetti futuri e sfide produttive

All’orizzonte, si profilano numerosi progetti futuri che coinvolgono la produzione di nuovi modelli, il cui lancio è previsto per il 2025 e gli anni successivi. Stellantis ha pianificato cinque nuovi modelli per lo stabilimento di Melfi: la prima vettura DS è attesa nel primo trimestre del 2025, seguita dalla nuova Jeep Compass elettrica nel terzo trimestre dello stesso anno. Gli anni successivi vedranno altresì il debutto di ulteriori modelli, tra cui una seconda auto DS e un modello ibrido della Jeep Compass.

Oltre a Melfi, Pomigliano sta valutando nuove opportunità produttive, con i sindacati che auspicano un ingresso di un modello di piccole dimensioni di ampia diffusione. Allo stabilimento di Atessa, la produzione della gamma elettrica del Ducato è prevista, mentre a Cassino si continuerà con la Maserati Grecale oltre il 2030. Infine, Mirafiori accoglierà la nuova 500 ibrida, che si affiancherà alle versioni elettriche già in produzione.

Tuttavia, le sfide per il marchio Maserati rimangono notevoli. Al momento, i soli modelli disponibili sono la GranTurismo, la GranCabrio, la Mc20 di Modena e il Grecale. Critiche sono state sollevate dai sindacati riguardo alla mancanza di dettagli sul lancio della Quattroporte elettrificata, un modello atteso che potrebbe migliorare la gamma di offerte del marchio in un settore competitivo come quello delle auto di lusso. L’uscita di Tavares, noto sostenitore dell’elettrico, potrebbe modificare la rotta aziendale verso un focus maggiore sugli ibridi.

Richieste sindacali e preoccupazioni occupazionali

La situazione attuale ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati, che premono per un incontro tra il presidente Elkann e le rappresentanze sindacali prima del tavolo di discussione del 17 dicembre. Le richieste riguardano garanzie occupazionali e una chiarezza immediata circa gli impegni produttivi e industriali di Stellantis in Italia. In particolare, si esprime preoccupazione per il termine della cassa integrazione, previsto per il prossimo anno, che potrebbe mettere a rischio fino a 25.000 posti di lavoro tra Stellantis e l’indotto.

Le dichiarazioni di Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, enfatizzano la necessità di chiarezza: “Vogliamo garanzie sulle fabbriche e che non si proceda a licenziamenti unilaterali.” Michele De Palma, leader della Fiom, ha sollevato ulteriormente l’attenzione sull’importanza di un piano industriale e occupazionale a seguito delle dimissioni di Tavares, affermando che “i lavoratori italiani rimangono” e che la necessità di un piano concreto è ora più forte che mai.

Il prossimo incontro non solo definirà il futuro di Stellantis in Italia, ma potrebbe anche essere un momento determinante per stabilire una direzione chiara che tuteli sia l’occupazione che lo sviluppo industriale nel nostro Paese.