
UFFICIALE, 4 anni di squalifica: ha colpito l'arbitro dopo l'espulsione - Sport361.it (Pixabay)
Negli ultimi mesi, il calcio italiano ha registrato un’escalation di episodi che hanno costretto la giustizia sportiva a usare la mano pesante come non mai.
Dalle categorie professionistiche fino ai campionati dilettantistici, le squalifiche stanno diventando sempre più severe, specchio di un clima sempre più teso e, talvolta, ingestibile. Non si tratta più solo di comportamenti sopra le righe, ma di veri e propri atti di violenza che minano l’integrità delle partite e la sicurezza degli arbitri. Nel solo 2025 si contano già numerosi provvedimenti esemplari: calciatori puniti con mesi – se non anni – di stop, società multate e gare perse a tavolino. È il segnale di una linea dura adottata dai Giudici Sportivi per scoraggiare derive pericolose e ribadire che il rispetto verso le regole e le figure istituzionali, arbitri in primis, non è negoziabile.
Nell’ultimo episodio, andato in scena in un match del campionato di Promozione lombarda, si è oltrepassato ogni limite: un tesserato ha reagito in modo violento alla decisione dell’arbitro, causandone addirittura l’uscita dal campo e il successivo accesso al pronto soccorso. La sanzione inflitta è stata durissima, al pari della squalifica-record comminata al portiere del Torriglia 1977 in Seconda Categoria genovese pochi giorni prima. L’impressione è che la tolleranza zero non sia più solo uno slogan, ma una realtà applicata con rigore. E in un calcio sempre più nervoso, la stretta disciplinare sembra l’unico antidoto rimasto.
Choc in Promozione, squalifica fino al 2029
Il calcio dilettantistico italiano è tornato sotto i riflettori per un episodio gravissimo, avvenuto nel girone C di Promozione lombarda, durante la sfida tra Fiorente Bergamo 1946 e Calcio Gorle. Al termine della gara, conclusasi con la rete del 2-1 per gli ospiti, il capitano della squadra di casa, Andrea Valli, ha dato vita a una scena di pura follia. Dopo aver ostacolato la ripresa del gioco e protestato animatamente, è stato espulso per doppia ammonizione. Ma è proprio in quel momento che è esplosa la sua furia: prima ha affrontato l’arbitro “testa contro testa”, poi lo ha colpito con uno schiaffo violento all’avambraccio, facendo volare il cartellino e provocando al direttore di gara uno stiramento refertato al pronto soccorso.

Non contento, Valli ha continuato a minacciare l’arbitro anche negli spogliatoi, costringendo i compagni a trattenerlo con forza. La gara è stata sospesa a 30 secondi dal termine per l’incolumità del direttore di gara. Il Giudice Sportivo ha inflitto una squalifica durissima: quattro anni, fino al 4 aprile 2029, oltre alla sconfitta a tavolino per 0-3 e a un’ammenda di 500 euro per la società. Una punizione esemplare per una condotta definita “violenta, gratuita e ingiustificata”.