Urso: “Anticipare al 2025 la revisione del regolamento sulla CO2” a Roma con la partecipazione di esperti ambientali

La crisi dell’industria automobilistica in Italia richiede interventi urgenti per una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica, con proposte di flessibilità normativa e investimenti governativi significativi.
Urso: "Anticipare al 2025 la revisione del regolamento sulla CO2" a Roma con la partecipazione di esperti ambientali - (Credit: www.gazzetta.it)

La crisi che investe l’industria automobilistica in Italia sta suscitando un acceso dibattito tra le autorità e i rappresentanti del settore. Durante l’incontro “Ritrovare la strada“, indetto da Anfia, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha messo in luce le esigenze cruciali del comparto. La prospettiva di un futuro sostenibile per l’industria delle auto e la tranziione verso la mobilità elettrica sono al centro delle discussioni, con un bisogno di interventi tempestivi prima del 2026.

La voce dell’industria automobilistica: le preoccupazioni emerse

Nel corso dell’assemblea richiamata da Anfia, l’associazione che raccoglie i rappresentanti del settore automotive, il presidente Roberto Vavassori ha evidenziato una realtà preoccupante: i dati parlano di una diminuzione di 350.000 unità di auto prodotte rispetto al 2019. Questo numero non rappresenta solo una statistica, ma un sintomo di un settore in difficoltà, sovente ostacolato da normative che sembrano non tenere conto della situazione attuale del mercato. Il tema del mancato rispetto dei termini di produzione e vendite si intreccia con la questione attuale riguardante la normativa europea volta a vietare le auto a combustione dal 2035.

Nel suo discorso, Vavassori ha sottolineato l’urgenza di adottare un approccio pragmatico, volto a introdurre regole più flessibili e in linea con le reali necessità delle aziende. La necessità di una legislazione che promuova la neutralità tecnologica ha animato i dibattiti. I rappresentanti del settore chiedono una revisione delle norme attuali che potrebbero portare a una maggiore fiducia tra gli investitori e incentivare lo sviluppo di tecnologie alternative, evitando una transizione forzata verso l’elettrico che non rispecchia i tempi del mercato.

Le richieste del governo: una transizione sostenibile e realistica

Adolfo Urso, nel suo intervento, ha dettato una serie di richieste destinate a Bruxelles. Una delle proposte più significative è l’anticipazione della discussione sulla clausola di revisione riguardante le emissioni di CO2, prevista inizialmente per il 2026, al 2025. Secondo il ministro, affrontare la questione alla radice, nel contesto della sostenibilità, è essenziale. Pur mantenendo l’obiettivo di riduzione delle emissioni fissato per il 2035, è fondamentale tutelare il lavoro degli operai e garantire una competizione equa per le case automobilistiche europee.

Durante un incontro tenuto a novembre, Urso ha riaffermato il sostegno del governo, evidenziando uno stanziamento di un miliardo di euro per incentivi e programmi volti a promuovere la produzione auto in Italia, che, invece, ha visto una consistente diminuzione. Questo fenomeno è stato fortemente influenzato dalle normative europee, che impongono agli automobilisti di aumentare la percentuale di veicoli elettrici in vendita, a scapito di quelli a combustione. Urso ha evidenziato che tali misure non sono compatibili con le esigenze del mercato e che un approccio più tollerante potrebbe generare risultati più positivi.

Un futuro per l’industria: sostegno e investimenti

Il ministro ha poi evidenziato l’intensificazione degli sforzi a favore del settore automobilistico, affermando che il governo si impegnerà a destinare oltre 750 milioni di euro a questi fini. Questo stanziamento sembra mirato a sostenere non solo la produzione di veicoli, ma anche a incentivare lo sviluppo di biocarburanti e delle e-fuels, rafforzando così la posizione dell’Italia nel panorama dell’industria automobilistica europea.

La modifica della normativa vigente, che attualmente penalizza i veicoli a combustione, è vista come una necessità da parte del governo italiano, per garantire una transizione fluida ed equilibrata. L’attenzione verso una diversificazione delle tecnologie utilizzate è vista come un passo cruciale per affrontare le sfide future e garantire un’industria automobilistica competitiva e sostenibile.

Il panorama che si prospetta non è privo di sfide, ma con un’attenzione rinnovata e una pianificazione strategica, potrebbe rappresentare un’opportunità per rilanciare un settore che ha bisogno di risposte concrete e tempestive. La capacità di affrontare questi temi con decisione e collaborazione tra istituzioni e aziende sarà fondamentale per il futuro dell’industria automobilistica italiana.