Il tedesco Alexander Zverev, attualmente numero 2 del mondo, ha messo nel mirino il 2025 come l’anno della realizzazione dei suoi sogni tennistici. Dopo aver sfiorato la vittoria in un Grande Slam, perdendo in finale contro Carlos Alcaraz al Roland Garros, il tennista tedesco ha voglia di riscatto. L’aspettativa di alzare il trofeo di un Major è diventata più che una semplice ambizione, ma richiede un ultimo sforzo e il superamento di alcune criticità, tra cui una serie di infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi. Nonostante diverse vittorie, tra cui due Masters 1000 nel 2023, Zverev deve lavorare sul suo percorso per ottenere il primo trofeo importante della carriera.
Il percorso di Zverev verso il primo Major
Fino ad ora, la carriera di Zverev è stata caratterizzata da alti e bassi. La finale al Roland Garros è stata uno dei punti più alti, ma l’eccezionale prestazione non si è tradotta in vittoria. Nelle Finals di Torino, Zverev ha visto la sua speranza svanire contro Fritz, un’altra occasione mancata per dimostrare il proprio valore sul palcoscenico mondiale. Inoltre, le vittorie ai Masters di Roma e Parigi-Bercy hanno evidenziato la ripresa del tennista, a dimostrazione della determinazione di Zverev di tornare ai massimi livelli, un obiettivo perseguito con costanza.
Tuttavia, il cammino verso la grande vittoria in un Grande Slam risulta complicato. A differenza di altri atleti di punta della sua generazione, Zverev deve affrontare una lotta interiore e la necessità di consolidare le sue prestazioni per guadagnarsi il rispetto e il riconoscimento che desidera sul circuito. La combinazione di pressioni esterne, infortuni e aspettative personali ha reso ancora più difficile il suo progresso, poiché l’attesa di un successo travolgente sembra crescere ad ogni torneo.
Le sfide con gli allenatori
Un aspetto che ha influito notevolmente sulla carriera di Zverev è il suo rapporto con i vari allenatori che ha avuto nel tempo. Le problematiche di questo percorso relazionale sono emerse in particolar modo durante la sua collaborazione con Ivan Lendl, il noto ex tennista ceco, la cui visione per il gioco sembrava divergere dalle necessità del giovane Zverev. Lendl, che ha abbandonato la collaborazione nel 2019, ha citato come fattore determinante il fatto che il tedesco non fosse in grado di conformarsi alla sua filosofia di lavoro a causa di problemi personali.
Nei suoi recenti commenti, Zverev ha rivelato l’impatto emotivo che questo periodo ha avuto su di lui. Ha raccontato come Lendl fosse più interessato alle sue attività personali, come il golf e la cura del suo cane, piuttosto che al tennis. L’assenza di un vero focus sull’attività per cui entrambi erano presenti ha creato un divario difficile da colmare. Questo contesto complicato ha fatto sì che l’energia e l’attenzione dovessero essere recuperate in seguito, una sfida non semplice da affrontare.
La serenità con i nuovi approcci
Alla ricerca di stabilità, Zverev ha trovato una certa serenità con differenti allenatori, come il padre e David Ferrer, ex tennista di alto livello che ha portato un approccio diverso alla carriera del tedesco. Con Ferrer, Zverev è riuscito a stabilire un rapporto di fiducia che ha permesso di concentrarsi maggiormente sul gioco e sulle performance. Questa nuova conduzione lo ha aiutato a riscattarsi, e chiaramente ha avuto effetti positivi sul suo stato fisico e mentale.
Adesso, con l’orizzonte del 2025 che si avvicina, Zverev è pronto a fronteggiare le sfide future. Dall’acquisizione di una maggiore responsabilità nei suoi allenamenti alla risoluzione di conflitti interiori, sembra che il tedesco stia imparando dai suoi errori passati. Solo il tempo dirà se sarà in grado di trasformare le sue ambizioni in successi tangibili, entrando finalmente nella ristretta cerchia di tennisti con un trofeo di Slam in bacheca.